sabato 28 agosto 2010

Resoconto dettagliato. Parte 2.

Periodo del viaggio: 10 - 24 luglio.
Tasso di cambio: 1€ = 157 corone islandesi (ISK) 

Quasi tutte le foto pubblicate in racconto e nei successivi sono in alta risoluzione nel mio album Flickr, a questo indirizzo: l'album comprende anche molte foto che non hanno trovato spazio in questi scritti giovanili. 

15 luglio: Ingolfshodi e Jokulsarlon
Ingolfshodi
In mattinata escursione alla riserva naturale che si trova nel promontorio di Ingolfshofdi. La riserva dista 9km dalla terraferma, per cui non ci si arriva né a piedi né con un'auto tradizionale. Ecco che allora un contadino islandese si è inventato un modo di portarci i turisti: il trattore.
 
Dopo un viaggio in trattore di circa 15mn in un paesaggio veramente particolare, a metà tra la terra e il mare

In trattore a Ingolfshod

si arriva al promontorio, ad una 70ina di metri dal mare.

Promontorio di Ingolfshodi

Al promontorio facciamo una passeggiata con la guida di un paio d'ore per osservazione uccelli: la guida è dotata di uno strano treppiedi che ho visto spesso in seguito agli appassionati di uccelli. Con questo aggeggio riusciamo anche a vedere un isolato pulcinella di mare: certo, vederlo tramite una lente non è il massimo, ma per ora ci accontentiamo.

Molto più facile invece vedere stercorari maggiori (
Catharacta skua),

Stercoraro maggiore a Ingolfshodi

fulmari, urie marine. Ma non solo volatili...

Simpatica pecora a Ingolfshodi

Dopo la passeggiata in piena natura ed in alto sul mare, si riprende il trattore per rientrare al punto di partenza.

Ingolfshodi: si rientra

Questo il sito ufficiale dell'escursione in trattore, con prezzi e orari di partenza. Noi abbiamo pagato 3 900 ISK per persona. Escursione consigliata per la bellezza del posto e per le informazioni che la guida dà sugli uccelli e sul posto: se ci andate esclusivamente per i pulcinella di mare potreste rimanere delusi. 

Jokulsarlon
Probabilmente uno dei posti più conosciuti di tutta l'Islanda, la laguna glaciale Jokulsarlon non delude: gli iceberg che ci galleggiano sono lentamente in transito - secondo la Lonely Planet possono metterci anche 5 anni - verso il mare e provengono dalla lingua di ghiaccio Breiðamerkurjökull.

Siamo arrivati a Jokulsarlon per l'ora di pranzo, e dopo un sandwich nell'unico bar che si trova di fronte alla laguna, abbiamo fatto una passeggiata sul lato del bar.

Il tempo non era bello, il cielo un po' grigio, ma il posto ci è sembrato subito meraviglioso


Jokulsarlon

Ogni tanto abbiamo visto un paio di foche fare capolino dall'acqua

Una foca a Jokulsarlon

Consigliatissima una passeggiata alla spiaggia di Jokulsarlon, raggiungibile a piedi in pochi minuti. Depositati sulla spiaggia e in mare aperto ci sono gli iceberg che dopo tanto faticare sono arrivati qui e ora si fanno maltrattare dalle onde.

Lo spettacolo nel complesso è meraviglioso e le le forme che gli iceberg e i pezzi di ghiaccio prendono modellati dal moto del mare sono affascinanti.

Iceberg sulla spiaggia di Jokulsarlon


Spiaggia di Jokulsarlon

La sorpresa più bella pero' la ritroviamo ritornando alla laguna glaciale: mentre passeggiavamo, infatti, il cielo si è aperto, il sole è ritornato tra le nuvole, e la laguna ha mostrato il suo splendore: questa volta pero' l'abbiamo vista dall'altro lato, opposto al bar.

Jokulsarlon con il sole a fine pomeriggio

Dall'idea che ci siamo fatti, comunque, conviene visitare la laguna a fine pomeriggio, controluce. 

Non abbiamo ritenuto interessante fare un'escursione sui mezzi anfibi: rompere l'atmosfera di un posto cosi' suggestivo con un mezzo meccanico a motore non ci è sembrato il caso, e siamo certi che ci avrebbe fatto perdere la poesia del posto.

Ad Hofn abbiamo pernottato presso la guesthouse Hvammur: 11 400 ISK per una doppia con letti separati senza wc né doccia privati. Posto anonimo, un po' trascurato (lenzuola bucate, interrutore della luce con fili penzoloni). 

In compenso la vista dalla nostra stanza era bellissima :-)

Vista dalla nostra camera della guesthouse Hvammur

Prima di dormire hamburger per me e piatto di pesce per la Francese al Kaffi Hornid: la Lonely Planet parla di porzioni pantagrueliche. Deve trattarsi di una leggenda metropolitana islandese perché l'hamburger era normalissimo, e il piatto della Francese un po' ristretto come dimensioni. 4 650 ISK in totale.

16 luglio
Strada, Seydisfjordur e Egilssadir
Oggi ci aspetta tanta strada: obiettivo della giornata è arrivare di sera a Seydisfjordur.

Lungo il tratto di strada della Ring Road - la strada circolare islandese - possiamo ammirare il mare in tempesta. Sono varie le soste per esigenze fotografiche...

Mare in tempesta lungo la Ring Road 
Mare in tempesta lungo la Ring Road

Lungo la strada discutiamo se visitare l'isola di Papey (l'isola dei frati), che si raggiunge in nave da Djupivogur. Alla fine arriviamo a Djupivogur in tempo utile per la partenza, ma decidiamo di non visitare l'isola per evitare di dover fare troppa strada di sera.

A
Djupivogur facciamo in ogni caso sosta per mangiare una buona zuppa all'economica Caffetteria Langabud sul porto e poi ripartiamo.

Dopo aver attraversato il tunnel Kollufjal, che taglia un fiordo e permette di guadagnare tempo, continuiamo per la strada 92 fino a Egilsstadir e poi la prendiamo la 93 fino a Seydiisfjordur. Nomino queste due strade perché percorrerle è stato qualcosa di particolare: quel giorno c'era molta nebbia, il tempo era brutto - ad un certo punto l'auto segnava 3 gradi, ma bisogna specificare che eravamo nell'entroterra - e spesso c'era anche una leggera pioggerellina.

L'effetto finale era che la nostra strada sembrava sospesa nel vuoto perché tutt'attorno non si vedeva nulla: vedevi la strada a 20-25 metri e nient'altro. Uno spettacolo che mi ha tanto colpito tanto, un paesaggio spettrale.

Accanto alla strada nei punti in cui non c'era nebbia si riusciva ad intravedere la terra, nera e con pochissima vegetazione.

Strada 93 tra Egilssadir e Seydisfjordur

Lungo la strada 93 facciamo una piccola sosta alle cascate Gufufoss

Cascate Gufufoss

Arrivati a Seydisfjordur facciamo una passeggiata in paese, che ha sicuramente una bella posizione sul fiordo, ed è circondato da maestosi monti venati da cascate.

Seydisfjordur

Nel complesso pero' il paese ci ha un po' delusi. A parte qualche casetta simpatica in legno non offre molto: si intuisce tuttavia che è un centro dove c'è della vita giovanile, e che la popolazione è piuttosto borghese.

Un punto di interesse per me è dato da un vecchio cimitero di auto e camion abbandonati, che si trova accanto al porto. Ho pubblicato delle foto di di vecchie auto islandesi su un altro mio blog, Mezzi inutili ma non eccessivamente.

In paese c'è un hotel ristorante con vista fantastica sul fiordo, l'Hotel Aldan, che purtroppo quella sera era tutto prenotato :-(

Prima di cercare un altro posto dove mangiare diamo un'occhiata al nostro programma di viaggio e ci accorgiamo che l'Hotel Edda di stasera non si trova a Seydisfjordur, ma a Egilssadir, per cui risaliamo in macchina. 

A Egilssadir ceniamo al Café Nielsen: l'ambiente è raffinato, i piatti elaborati. Un hamburger, un piatto di pollo e un dolce 6 400ISK. Buono, ma porzioni piccoline.

Secondo le guide la città è piuttosto insignificante, per cui dopo cena raggiungiamo subito l'Hotel Edda, che ha una bella vista sul lago. Solita stanza doppia con bagno e doccia privati, 16 000ISK senza colazione.

Probabilmente è stato a causa del brutto tempo, ma in ogni caso Seydisfjordur ci ha deluso. Non mi sento di consigliarla se non ci siete di passaggio, anche se dista poco da Egilssadir, che è sulla strada del 99% dei turisti in quanto porta a Mývatn.

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