lunedì 30 agosto 2010

Racconto dettagliato. Parte 4.


Periodo del viaggio: 10 - 24 luglio.
Tasso di cambio: 1€ = 157 corone islandesi (ISK)

Quasi tutte le foto pubblicate in racconto e nei successivi sono in alta risoluzione nel mio album Flickr, a questo indirizzo: l'album comprende anche molte foto che non hanno trovato spazio in questi scritti giovanili. 
19 luglio: Husavik --> Akureyri 

Escursione in nave a Husavik
Come concordato, il 19 mattina alle 9h30 inizia la nostra escursione in nave per avvistamente balene e puffin. L'escursione scelta, North Sailing 2, dura 4 ore e costa 65€: nel prezzo è compreso un giro per avvistamento balene, un giro per i pulcinella di mare, un'esperienza unica di navigazione in nave a vela e una colazione con cioccolata calda, rotolo alla cannella e un misterioso "the captains privilege".

La nave è molto bella.
La nave con cui si fa l'escursione NS2

Prima di partire ci forniscono dei guanti e una tuta antifreddo e antispruzzi, un po' scomoda e pesante da indossare, ma utile visto che il freddo e il vento ci assaliranno tra qualche minuto, nonostante il tempo sia bellissimo. e il cielo limpido.

L'equipaggio fornito per l'escursione NS2

L'avvistamento delle balene si rivela un po' deludente: riusciamo a vedere solo qualche pinna di non ricordo più di quale tipo di balena e alcuni delfini, ma niente più. Inoltre, la vista degli animali è sempre ad una certa distanza, evidentemente perché quando sentono la nave tendono a restare sott'acqua.

Se vi aspettate di vedere un'orca assassina che esce dall'acqua a pochi centimentri dall'imbarcazione e saltando vi fa ciao con la pinna, scordatevelo.
 
Balene (o delfini) durante l'escursione NS2

Piccola particolarità: non ricordo più quale tipo di balena (minke whale?) facendo emergere le pinne dall'acqua emetteva un odore veramente nauseabondo. La simpatica e preparata guida che ci ha accompagnato ci ha spiegato che è normale, e fa parte della loro respirazione emettere quest'odore cosi' spiacevole, che si sentiva a decine di metri di distanza.

Decisamente più interessante il resto del giro, quando si iniziano a vedere i famigerati pulcinella di mare.

Ce n'è veramente tanti, in acqua, in cielo e in ogni dove: la nave passa infatti accanto all'isola di Lundey, chiamata anche isola dei pulcinella di mare (puffin d'ora in poi per brevità). Anche se non ci avviciniamo molto all'isola, possiamo notare che i puffin sono i padroni dell'isola.

Puffin all'isola di Lundey

Il puffin è un animale davvero simpatico in tutte le sue attività quotidiane e merita un sacco di foto.

Sono belli quando volano

Puffin spicca il volo


Puffin spicca il volo

quando passeggiano in gruppo in acqua e all'avvicinare della nave si tuffano mostrando irrispettosamente il culo al turista

Puffin si immergono all'avvicinarsi della nave, mostrandoci il culo

quando pescano

Puffin pesca e poi riparte

e anche quando volano in gruppo, sbattendo velocemente le loro piccole ali (piccola nota: pensavo fossero dei pessimi volatori, ma una breve ricerca mi ha convinto del contrario. Sembra raggiungano anche gli 80-90km/h).

Puffin in volo

Prima di rientrare alla base ci viene offerta un'esperienza unica di navigazione in barca a vela: praticamente uno dell'equipaggio tira su la vela della nave facendosi aiutare da uno dei turisti. E poi non è successo nulla, forse perché non c'era vento. Boh!!!

L'escursione termina con la colazione: una buona cioccolata calda, un biscotto gusto plastica con sentore di cannella e ovviamente il "The captains privilege", che attendo con ansia dall'inizio del tour, interrogandomi su cosa fosse: trattasi della possibilità di aggiungere del liquore nella cioccolata, direttamente da una bottiglia tenuta in mano nientepopodimenoché dal capitano della nave. E scusate se è poco.

In sintesi: non so se abbiamo avuto noi sfortuna con le balene, pero' se volete fare un'escursione in mare, prendete assolutamente la NS2. Non per la colazione, né per il privilegio del capitano, né per la poco incredibile esperienza di navigazione in barca a vela, ma semplicemente per i puffin.

E qui mi tocca ringraziare la Francese per aver insistito nel voler fare il giro NS2 con i puffin compresi nel prezzo: penso che se avessimo fatto il giro classico solo balene saremmo rimasti molto delusi perché di balene si vede poco (ma si sente molto a causa del loro poco delicato odore nel respirare :-)

Per pranzo ritorniamo al Gamli Baukur, e dopo esserci riempiti lo stomaco si va a visitare il museo fallologico di Husavik, l'unico museo al mondo di questo tipo secondo le guide. Vi si possono ammirare tanti oggetti più o meno simpatici ispirati ai falli, ed ovviamente dei falli veri, conservati in vari modi.

Decisamente impressionanti sono quelli dei cetacei, che potrebbero colpire seriamente la sensibilità di uno spettatore umano di sesso maschile un po' complessato.

Fallo di cetaceo al museo di Husavik


Fallo di cetaceo al museo di Husavik
Decisamente più rincuoranti gli ultimi falli esposti, appartenenti a più tipi di ratti.

Mancano degli esemplari umani, ma qualcuno ha avanzato delle proposte di donazione dopo la morte.


Dichiarazione di donazione di fallo

Il museo non accetta le carte di credito e il costo per l'entrata è di 600 ISK.

Si parte ora per Akureryri, dove pernotteremo.

Cascate di Godafoss 
Lungo la strada passiamo a vedere le cascate di Godafoss ("le cascate degli dei"), dove come al solito scatto le mie 500-600 foto mentre la Francese si interroga sui grande perché della vita ('ma cosa ci faccio con questo, io?')

La francese pensosa mentre io fotografo


Cascate di Godafoss


Cascate di Godafoss
Non manca anche una passeggiatina lungo le acque che alimentano le cascate

Passeggiata vicino Godafoss


Akureyri
Ripresa la macchina arriviamo in breve tempo a Akureyri, la seconda città islandese. Ritiriamo a prendere le chiavi del nostro appartamentino presso la Guesthouse Brekkusel: l'appartamento è spazioso, ha i servizi privati e una cucina con frigo, pero' nel complesso ci pare un po' sporco e troviamo che non abbia nessuno charme. Va beh, per una notte ci accontentiamo. Il costo è di 14 400ISK senza colazione.

Per cena siamo allo Strikid, un ristorante all'ultimo piano di un edificio quasi di fronte al porto: essendo arrivati all'orario peggiore ci accontentiamo della sala con la vista peggiore, ma comunque bella.

Purtroppo il tempo di attesa è lungo e la qualità del cibo mediocre: il ricordo di questo ristorante è dunque negativo.

Dopo cena passeggiata al porto

Porto di Akureyri

dove vediamo ancorata la Ocean Countess, maestosa nave da crociera. 

Immancabile un giro nel centro della città e nella città vecchia, dove si possono ammirare delle case graziosissime

Casa a Akureyri

La visita al giardino botanico è invece rinviata a domattina, essendo chiuso di notte. 

20 luglio: Akureyri --> Holmavik 
Oggi ci attende un bel po' di strada, perché di sera dobbiamo essere a Holmavik, città poco interessante che pero' ci consente di spezzare il lungo viaggio per Latrabjarg.

Prima di partire finiamo con Akureyri visitando il giardino botanico, che è  interessante e ben curato: oltre a tante piante islandesi sono presenti piante provenienti da tutto il resto del mondo, tutte ben catalogate.

Giardino botanico di Akureyri
E non lasciamo la città prima di aver fotografato i semafori con il rosso a forma di cuore. Non starebbero male nel paese dell'amore.

Semafori di Akureyri

Anche se la strada è lunga, non vogliamo passare tutta la giornata solo in macchina, per cui decidiamo di fare un paio di visite lungo il percorso. 

Fattoria di Glaumbaer
La famosa fattoria con i tetti in torba, che si vede anche nella copertina del Guide du routard edizione francese in nostro possesso, è ora un museo perfettamente tenuto, composto da più stanze. 

Fattoria di Glaumbaer

Un foglietto distribuito all'ingresso in più lingue spiega in dettaglio la funzione delle stanze, collegate tra loro da uno stretto e claustrofobico corridoio. Le stanze sono proprio come erano un tempo, con oggetti e utensili d'epoca

Fattoria di Glaumber

La visita prende circa 30-40mn, costa poco (attenzione: no carte di credito) e secondo noi vale la pena.

Nello stesso sito ci sono anche due case in legno del XIX, che sostituirono nel corso del tempo le case in torba. Nella casa Askaffi troviamo un curioso caffè in cui scoppietta un fuoco invitante e si respira l'atmosfera del tempo che fu, magari gustando una fetta di torta. Il posto è perfetto per una sosta, per scrivere le cartoline sorseggiando una tazza di caffè.

Lo confesso, gli ultimi due periodi non sono miei: vengono direttamente dalla Lonely Planet italiana, che a volte mi fa sorridere con le sue descrizioni romanzate :-)


In ogni caso, il caffè della casa Askaffi mi è rimasto davvero nel cuore per la bontà del cibo e la tranquillità del posto. Abbiamo mangiato dell'agnello, del salmone affumicato e uno skyr (sorta di yogurt islandese), tutto ottimo. Il prezzo non l'ho annotato.

A poche decine di metri dalla fattoria si trova una chiesetta con cimitero annesso. Al contrario del solito, ho fatto solo una foto alla chiesa e la ritengo la mia migliore foto di sempre. Probabilmente lo spirito di un grande fotografo del passato si è impossessato del mio corpo per qualche secondo, proprio mentre fotografavo la chiesa. Fatto sta che il risultato è ottimo

Chiesa accanto la fattoria di Glaumbaer

Le guide dedicano poco spazio alla fattoria di Glaumbaer: noi invece vi consigliamo di visitarla (io per il caffè che ci sta accanto, la Francese perché l'ha trovata interessante). 

Penisola di Vatnsnes
Ripreso il cammino, noto che la Francese legge e rilegge con insistenza sempre la stessa pagina della Routard. La pagina della penisola di Vatnsnes, da dove, secondo le guide in possesso della mia navigatrice di bordo, si vedrebbero facilmente le foche. Io, che sono scettico per natura, ovviamente insisto che di foche non ne vedremmo neanche una, che si tratta di una trovata pubblicitaria del ministro del turismo islandese, pero' per amore mi faccio convincere.

La strada è sterrata e ci costringe ad un'andatura molto lenta. Inoltre, la penisola è piena di uccelli, il che rallenta ulteriormente l'andatura. Praticamente siamo fermi. Scherzo.
 

C'è un bel vento quel giorno, e il mare è di un bel colore freddo. Di foche ovviamente neanche l'ombra. Li conosco bene i trucchi delle guide turistiche.

Il mare alla penisola di Vatnsnes

Ma che foche e foche. Pensi davvero che questo cartello indichi un punto ddi osservazione delle foche?

Misterioso cartello alla penisola di Vatnsnes

Ed invece...

Foche si ammazzano di fatica nella penisola di Vatnsnes

...le foche abbondano. Ce n'era una in particolare piuttosto egocentrica, che sembrava provare gusto nel farsi fotografare dai turisti stupiti

Foca egocentrica nella penisola di Vatnsnes


Foca fa il bagno nelle acque della penisola di Vatnsnes

Insomma, per la seconda volta la Francese ha ragione. Le foche ci sono eccome, si riescono a vedere ad una buona distanza e non sembrano troppo impaurite dai turisti.

Certo che se fosse vero che chi non lavora non fa l'amore, le foche dovrebbero essere estinte da tempo immemore. Mai visto un animale cosi' sfaticato, ozioso. Non c'è neanche il sole, eppure loro se ne stanno li' sulla roccia, a non fare nulla. Si vede che il Brunetta delle foche non è ancora passato da quelle parti.

Foche in pieno ozio nella penisola di Vatnsnes

La penisola è poco frequentata dai turisti, ne incontriamo davvero pochi, eppure è ricca di natura, di animali e uccelli.

Oltre tante sterne codalunghe (le foto pubblicate nella prima parte del racconto sono state in realtà fatte in questa penisola), ci sono anche tanti uccelli con le zampe rosse il corpo bianco e nero, dalla faccia simpatica. Dalle mie ricerche dovrebbe trattarsi di Cepphus Grylle


Cepphus Grylle nella penisola di Vatnsnes

Dopo le foche e gli uccelli facciamo inversione ad U e ritorniamo sulla strada per Hulmavik, soddisfatti di aver fatto la deviazione. Ci siamo detti che se un giorno ritorniamo in Islanda alla penisola di Vatnsnes dedicheremo più tempo.

Arrivati a Hulmavik ceniamo al Café Riiz, dove mangiamo un eccellente agnello con patate al forno. 7 200 ISK in due.


Passeremo la notte presso la Guesthouse Borgabraut 4, gestita da una timida e molto gentile signora. La camera ha del mobilio un po' vecchio stile, una bella vista ed è pulita. I servizi sono condivisi. Il prezzo è di 9 000ISK con uso cucina per la colazione. Wifi gratuito.

La stanza a Holmavik
Piccolo appunto: la porta che dà sul balcone non ha nessun tipo di tenda. Di notte la stanza è luminosa, molto luminosa...

domenica 29 agosto 2010

Resoconto dettagliato. Parte 3.

Periodo del viaggio: 10 - 24 luglio.
Tasso di cambio: 1€ = 157 corone islandesi (ISK) 

Quasi tutte le foto pubblicate in racconto e nei successivi sono in alta risoluzione nel mio album Flickr, a questo indirizzo
: l'album comprende anche molte foto che non hanno trovato spazio in questi scritti giovanili.


17 luglio: Dettifoss e area di Mývatn
Percorrrendo la Ring Road che ci porterà a Mývatn, ci concediamo una deviazione verso le cascate di Dettifoss, che sembrano essere le più potenti d'Europa come portata d'acqua.

La strada che dalla Ring Road porta alle cascate è completamente sterrata e in pessime condizioni: con la nostra auto ci mettiamo circa un'ora per percorrere i 30km di sterrato.

Verso Dettifoss

Purtroppo il tempo non è bellissimo (siamo ancora lontani dalla costa, probabilmente per questo) per cui non possiamo ammirare bene le cascate nel loro splendore. Si puo' arrivare a Dettifoss tramite due strade diverse, che conducono ai due lati opposti del canyon: sono convinto che il nostro lato non era il migliore perché la visibilità delle cascate era un po' limitata.

Si riesce comunque ad intuire la potenza della natura

Cascate di Dettifoss

Cascate di Dettifoss

Partendo da Dettifoss a piedi c'è un sentiero di 1.5km (circa 30mn a piedi) tra i sassi, che porta ad altre cascate, quelle di Selfoss, decisamente piccoline ma molto belle per la loro forma.

Cascate di Selfoss

Arrivati nell'area di Mývatn nel pomeriggio, passiamo qualche ora nel campo geotermale di Hverir. Siamo impressionati dal paesaggio: solfatare, pozze di acqua bollente, fumarole. Il tutto immerso in un odore di zolfo molto forte, cosi' forte che la Francese è costretta a passeggiare con un pezzo di maglia sul naso.

Nell'immaginario collettivo l'inferno è proprio come Hverir.

Hverir

Hverir

Hverir

Hverir

Hverir

Per cena andiamo al Gamli Baerinn dove assoggiamo per la prima volta il salmerino alpino affumicato (smoked arctic char) sul pane nero tipico di questa zona. Dal sapore molto forte, a me piace molto. Per il salmerino, un hamburger, un sandwich, una birra ed un dolce spendiamo 6 100ISK.

Curiosità: dopo aver pagato alla cassa, la gentile e bella cameriera ci saluta con un 'Ci vediamo' pronunciato con forte accento da lingua nordica. Dopo un breve scambio di battute scopriamo che parla e capisce l'italiano.

Dopo la cena prima di andare a dormire andiamo a vedere un lago lungo la strada che ci aveva affascinato tanto quando ci siamo passati vicino nel pomeriggio.

E' un lago naturale, in cui la balneazione è vietata: non riesco a capirne il motivo. Forse perché un cartello riportava che la temperatura dell'acqua in alcune zone è 100-120°?

Le acque del lago sono turchesi e dalle sue acque si alza continuamente dell'inquietante vapore. Il rumore di una centrale proprio accanto al lago aggiunge magia e spettralità al posto.

Lago senza nome nella zona di Mývatn

Lago senza nome nella zona di Mývatn



Questa sera si dorme in bel cottage a Dimmuborgir, nei dintorni. Il cottage è per 4 persone, con bagno e cucina condivisa con il cottage accanto, occupato da una famiglia di 4 simpatici quanto logorroici canadesi, che ci raccontano con dovizia di particolari gli ultimi 72 viaggi fatti in giro per il mondo. Ci hanno dato voglia di andare in Nuova Zelanda.

Il cottage è piuttosto caro, 20 000 ISK con colazione compresa nel prezzo, pero' bello ed accogliente. Qui il link ufficiale.

Il cottage a Dimmuborgir
 
Per colazione c'è anche il salmerino affumicato, pero' non me la sento di iniziare la giornata cosi' pesantemente, quindi rimaniamo sul classico.


18 luglio: area di Mývatn
La giornata inizia con la zona del Krafla, un'altra zona vulcanica nei dintorni di Mývatn, piena di bocche fumanti, solfatare e crateri pieni d'acqua.

Solfatare e lago nel cratere a Krafla

A Krafla si trova anche un'imponente centrale geotermica, ben visibile anche da lontano.

Centrale geotermica Kroflustod a Krafla

In tutta la zona si sente continuamente un sibilo continuo, udibile anche a centinaia di metri di distanza: si tratta di un camino di vapore particolarmente rumoroso, il cui rumore ricorda quello di un aereo che decolla. Alla lunga è fastidioso, pero' aggiunge del fascino a tutto il sito.

Non so se il breve video fatto con l'IPhone riesce a rendere l'idea...


La giornata prosegue con una passeggiata nei campi di lava a Leirhnjukur.

Solfatare a Leirhnjukur

dove la lava dell'ultima eruzione, del 1984, fuma ancora (questo lo scrivono le guide. E' possibile?)

Campi di lava a Leirhnjukur

Non ho certezza, ma la lava nera che si vede nella foto che segue dovrebbe essere quella dell'ultima eruzione.

Campi di lava a Leirhnjukur

L'intera passeggiata a Leirhnjukur prende un'oretta e mezza. Al termine mangiamo qualcosa e poi si riparte per la salita sul cratere Hverfell, formatosi 2500 anni fa e alto 460m.

La vista dalla cima copre buona parte della zona di Mývatn e vale la pena dedicare qualche decina di minuti per salirci su.

Vista sui campi di lava dal cratere Hverfell

Il cratere Hverfell visto da sopra

Dopo delle ore cosi' intense, ci sembrava giusto rilassarci con un bagno alla Laguna Blu del nord: decisamente meno turistico di quella del sud, di cui ho parlato qui, ma non meno bella e rilassante. Anzi, io forse l'ho preferita perché l'atmosfera è meno turistica. Una buona parte degli avventori era infatti islandese.

Piccola nota sui moscerini. 
Da quanto abbiamo letto nelle guide, l'intera zona di Mývatn e la Laguna Blu dovevano essere invase da fastidiosissimi moscerini, particolarmente abili ad entrare nel naso umano e nell'importunare i visitatori. Da qualche parte abbiamo anche letto di cose terrificanti, del tipo di maschere antimosche vendute ad ogni angolo per evitare il problema: ora, non so se è stato il periodo, non so se siamo stati fortunati noi, ma di moscerini ne abbiamo visti davvero pochissimi.

Piccola nota sull'area di Mývatn.
Sono stato volontariamente sintetico su questa zona perché mi sono reso conto che tutto quello che potevo scrivere era stato già scritto dalle guide e dai turisti in forma molto simile a quella che avrei usato io. Ho preferito quindi far parlare le immagini e un paio di video, sperando di essere riuscito a rendere l'idea di quanto fosse bella l'intera area. La visita a Mývatn è sicuramente stata una delle cose più belle dell'intero viaggio, e non ci siamo affatti pentiti di averle dedicato cosi' tanto tempo (più di una giornata).
Fine nota.

Dopo esserci rilassati nelle caldi acque della Laguna Blu del nord riprendiamo l'auto e ci dirigiamo ad Husavik, dove dormiremo e da dove domani partiremo per l'escursione in nave a caccia (fotografica) di balene.

Ceniamo al Gamli Baukur, simpatico pub accanto al porto, proprio accanto al punto di partenza delle navi che portano i turisti in giro per il whale watching (osservazione delle balene). Un hamburger, un piatto di pesce e un dolce 5 900 ISK. Qualità molto buona.

Questa notte si dorme alla Guesthouse Sigtun: la Guesthouse è dislocata in due edifici. Il nostro era a non più di 3mn in macchina dal porto e dalla nostra stanza avevamo una bella vista sul mare.

Vista dalla Guesthouse Sigtun a Husavik

La colazione è compresa nel prezzo, cosi' come la connessione internet tramite pc della guesthouse. I servizi sono condivisi, ma visto che al nostro piano le altre stanze sono vuote è come fossero privati.
Prezzo: 13 500ISK

Prima di dormire diamo un'occhiata ai depliant per decidere che compagnia prendere per il giro in nave e che tipo di escursione fare.

Una volta deciso per la compagnia North Sailing che ci ispira più simpatia rispetto all'altra, l'indecisione è tra l'escursione North Sailing 1 - solo balene - e North Sailing 2 - balene e pulcinella di mare.

Io sono per l'escursione NS 1 perché più breve e più economica, ma soprattutto perché ormai penso che le pulcinelle di mare siano solo uno specchietto per le allodole (i turisti). In questi giorni mi sono fatto l'idea che le pulcinella di mare non esistono proprio e che siano solo una trovata pubblicitaria del ministro del turismo islandese.

La Francese non ne vuole sapere ed insiste per l'escursione North Sailing 2.

Alla fine arriviamo ad un compromesso: accetto la NS 2 solo se dopo l'escursione andiamo a visitare il museo fallologico di Husavik. Compromesso accettato, prenotiamo su internet l'escursione per il giorno dopo, in modo da poter arrivare con calma solo qualche minuto prima della partenza, che è alle 9:30